2010. március 29., hétfő

Racconto immaginario di vent'anni fa



Mi dai gli occhiali, piccola, cosí vedo meglio la foto? Ah, sí, mi ricordo di quel pomeriggio di maggio… Dopo il circolo di cucito abbiamo fatto una passeggiata, abbiamo rubato una mezz’oretta tutta per noi nell’aria fresca, avevamo voglia di sole. Eravamo allegre e spensierate, giovani. Sará strano vedere la tua bisnonna cosí giovane, vero?

É stato un giorno da ricordare, perché proprio quel giorno ha conosciuto Antonella il suo futuro marito. É stata appena scattata questa foto quando quel giovanotto alto é venuto da noi, ha giá adocchiato Antonella alla fiera invernale. Immaginati, hanno avuto tredici figli! Chi lo pensava mai proprio di Antonella; lei era la piú giovane fra noi… Sta lí un poco dietro, é la seconda da destra.



Accanto a lei sul lato destra della foto c’é Lucrezia col suo viso severo. Era sempre cosí, severa, austera e seria, ma non ho mai conosciuto una donna piú altruista di lei. Non si é mai sposata, era del tutto di sua famiglia: prima badava ai genitori, poi a suo fratello minore, tornato invalido dalla guerra. É sempre stata molto religiosa, ma i suoi ultimi anni passava rinchiusa quasi come un’eremita, usciva solo per andare in chiesa.

Al centro c’é Maria. La conoscevamo appena, veniva a cucire con noi soloper due anni; venivano da campagna, e poi sono ripartiti. Non abbiamo sentito mai piú di lei.

Sul lato sinistro della foto c’é Ninetta. Era sempre cosí fina, cosí fiera delle sue orecchine di perla! Ha sposato un ricco fabbricante nell’anno successivo; hanno avuto un’unico figlio. Suo marito la tradiva con chiunque, e lei nascostamente beveva. Poi con la guerra hanno perso tutto. Sai, cosa é successo, quando diventarono morti di fame? Ninetta ha ripreso a vivere. Ha smesso di bere, per anni ha cucinato dal nulla e non si é fermata finché non ha fatto prendere a suo figlio la laurea in medicina. Suo marito é morto nel giro di pochi anni per la perdita di suo patrimonio, ancora prima che suo figlio si laureasse. Il figlio ha trovato lavoro a Torino, ha portato con sé anche Ninetta. In qualche anno mia amica possedeva il miglior negozio di cappelli in cittá. Se ne é andata cinque anni fa; per Natale mi scriveva sempre. Guarda, la foto dei suoi nipotini sta lí sull’armadio, e quello lí é suo figlio.

Seduta per terra sta mia miglio amica Liliana. Madonna, lei sí che era una ragazza irregolare! Scherzosa, dalle risate inaspettate; se le passava per la testa, si metteva a ballare in bel mezzo della strada, noi stavamo morendo dalla vergogna. Mia madre una volta mi ha minacciato di impedirmi di incontrarla ancora se non cambiava atteggiamento. Da allora Liliana stava seduta alla messa sempre con lo sguardo a terra, immobile. Mia madre poverina, se avesse saputo che quella leggeva sotto il banco! É diventata scrittrice, e anche dopo faceva sempre quello che voleva. Si é innamorata pazzamente in un pittore che poi si é suicidato. Liliana non era piú sé stessa per un lungoperiodo, poi a un certo punto ha sposato un ingeniere che l’ha portato nel Sud-America. Mi scriveva delle lettere fino alla sua morte, e penso che tutto sommato abbia avuto una vita felice.

Ma sicuramente non quanto io: ho mia nipotina qua con me e lei non si annoia di ascoltarmi!

2 megjegyzés:

  1. che bel racconto, mi ha fatto venire i brividi, sei molto brava a scrivere, al contrario di me...che però amo leggere!
    un bacio
    daniela

    VálaszTörlés
  2. Ciao Laura,
    grazie per il tuo commento, sei gentile.
    Il tuo blog è molto bello, verrò spesso a trovarti,
    un bacio,
    Amalia

    VálaszTörlés